C’È UN’ARTE SILENZIOSA CHE RIPOSA NEGLI ALBI PER L’INFANZIA. UNA BREVE LISTA DEI MIEI PREFERITI

Leggo gli albi per l’infanzia non tanto per rimaner bambino, piuttosto perché l’arte che si cela e allo stesso tempo si rivela all’interno di essi mi soddisfa molto meglio che certa contemporay art, o presunta tale, che viene propagandata dalle riviste di settore odierne.

Negli albi è presente una mirabile armonia tra design, letteratura, illustrazione, fantasia, richiami alla storia dell’arte e al contempo alla vita attuale; con un linguaggio semplice e estremamente immediato, i migliori autori del genere ci presentano – illuminandoci – concetti complessissimi, dai quali filosofi e professoroni hanno riempito volumi interi senza cavarne un ragno dal buco.

“Come una scatola nera, il libro dell’infanzia si impregna di memoria olfattiva, visiva e tattile ma soprattutto relazionale, di atmosfera, nel segreto incontro solitario o più spesso condiviso, appagante o sfuggente ma raramente poco significativo” – scrive Marcella Terrusi, in un libro fondamentale per gli amanti e gli studiosi dell’argomento (Albi illustrati, Carocci editore, 2012).

Gli albi per l’infanzia servono, tra le altre cose, per educare allo sguardo i più piccoli, e a fargli scoprire un passo alla volta il mondo in cui vivono attraverso metafore. È una continua sorpresa, pagina dopo pagina, albo dopo albo. Scrive la stessa Terrusi: “nello stupore e nella meraviglia per ogni scintilla creativa che spinge a seguire il desiderio della scoperta, nascono da questo territorio nuove narrazioni del mondo, ipotesi conoscitive, strade e immagini per il nostro esercizio di senso […].”

Gli albi sono un luogo incantato dove si celebra la libertà espressiva, aperti a ogni possibile interpretazione, e – non per ultimo – spazio per “la sperimentazione dell’‘ideale estetico’ volto a smascherare le diverse forme di abbruttimento della nostra società e le sue degenerazioni, tra cui la reificazione della fantasia e i sottili meccanismi di alienazione collettiva.”

Gli autori degli albi sono artisti di talento, geni adulti che hanno saputo conservare la gioia infantile, lucidi analisti che trasformano la realtà in immaginazione con un tocco, comunicandola, anzi trasportandola attraverso simboli ai bambini. “Comunicare per simboli non è meno importante che comunicare per parole. Qualche volta è il solo modo di comunicare con il bambino”, ha scritto anni fa Gianni Rodari (Grammatica della fantasia, 1973).

In sostanza è un tripudio di bellezza e di estetica, da cui io non sono esente. Tra i numerosi albi che mi hanno colpito (ne ho letti molti) mi limito di seguito a elencarne solo qualcuno, non necessariamente dei più significativi.

Iela ed Enzo Mari, La mela e la farfalla, Emme edizioni

Enzo Mari è stato uno dei più formidabili designer italiani del secondo Novecento; e questo libricino, scritto insieme alla moglie Iela, ne è la prova. Grande essenzialità, pulizia e immediatezza: qualche sagoma netta e dai colori squillanti, pieni e monocromi (pare acheropiti, ossia non toccati di mano d’uomo) composti in una sequenza narrativa breve quanto intensa, bastano a raccontare la storia di un piccolo bruco che diventa farfalla. Il luogo in cui è ambientata la storia è un albero di mela, l’accenno di qualche ramo e il profilo di una mela sono sufficienti a aprire nella mente un mondo intero. Tale è il design; e tale la maestria dei Mari che con il niente trasmettono il tutto.

Leo Lionni, Piccolo blu e piccolo giallo, Babalibri

Se la genialità la si riconosce dai gesti estremamente piccoli, Leo Lionni è sicuramente una delle persone più intelligenti del Novecento insieme a Duchamp e Piero Manzoni. In questo libro, pervaso da una grazia mirabile, composto da poche macchie di colore si succede la storia di due amici (blu e giallo). Dapprima tristi perché lasciati soli in casa dai genitori, si trovano poi a giocare di nascosto. Le felicità e il coinvolgimento è tale che i due si fondono (trasformandosi in verde!). Il divertimento infantile è il tema dell’albo di Lionni, insieme a una prima educazione al mondo dei colori.

Eric Carle, Il piccolo Bruco Maisazio, Mondadori

Eric Carle è una leggenda dell’illustrazione per l’infanzia. Morto a 91 anni nel maggio del 2021, ha lasciato al mondo una numerosa serie di capolavori, di cui segnalo la sua opera forse più famosa, Il piccolo Bruco Maisazio. È la vicenda di un piccolo bruco che mangia in continuazione, inconsapevole che quella fame impossibile da soddisfare rappresenta i prodromi della trasformazione in farfalla. Una chiara metafora della trasformazione dell’infante in adolescente.

Anna Llenas, I colori delle emozioni, Gribaudo

Un albo che è una sorpresa dopo l’altra; stupisce di continuo e continuamente attrae per la bellezza delle immagini. Anna llenas è una artista che nelle sue illustrazioni unisce più tecniche e più materiali, in un armonioso equilibrio. E colore, tanto colore, utilizzato in modo mirabile. Ogni pagina è dedicata a un colore, o meglio alle infinite sfumature di un determinato colore, e associato a una emozione. Un albo che si continuerebbe a sfogliare e risfogliare.

S. Donnia e D. de Monfreid, Mangerei volentieri un bambino, Babalibri

Un libro simpatico e divertente, ambientato in un luogo esotico. Un piccolo coccodrillo, icona del bambino viziato, si fissa di voler mangiare un bambino vero e proprio; i genitori lo invitano prima a crescere e mangiare cose più adatte alla sua età, ma il piccolo non ne vuole sapere. Così quando si trova di fronte a una bambina vera e propria, lui ancora troppo piccolo, finisce per essere trattato come un pupazzo. Dopo la figura ridicola fatta torna vergognandosi dalla famiglia, deciso a ascoltare i genitori per crescere e diventare grande come loro.

Eric Battut, La piccola nuvola bianca, Bohem

Questo libro di Eric Battut è un capolavoro dell’illustrazione. Ambientata in un cielo infuocato, dall’atmosfera vibrante e agitata, fatta di grandi e mosse pennellate di colori caldi (rossi, arancioni, e gialli) è la storia di una piccola nuvoletta bianca che cerca, inseguendolo, di rasserenare l’animo di un grande nuvolone nero inferocito (il temporale), e far tornare il sereno. L’animo semplice e gioioso del bambino placa il nervosismo dell’adulto.

Alessandra Cimatoribus, Quasi farfalle, Fatatrac

Sono atmosfere magiche quelle rappresentate a pastelli da Alessandra Cimatoribus in questo albo. Si susseguono una serie di figure femminili, diversissime tra loro eppure tutte distinte e tutte fatate, circondate da un’aurea incantata. Sono madri, balie, maghe, sorelle,… Un sottile simbolismo permette di entrare in simbiosi con le protagoniste, ascoltare le loro carezzevoli voci e le evocative melodie dei loro nidi.

Chiara Carrer, Il grande ploff, Fabbri editori

Con questo albo sono seriamente in imbarazzo: è meglio l’illustrazione o la storia rappresentata? Tecniche di vario genere, colori, matite, ritagli di giornale, sfumature, schizzi, abbozzi, e altri espedienti artistici si uniscono per narrare una vicenda che di base ha un concetto molto semplice: la paura spesso è frutto di una cosa che non si conosce, e nella maggior parte dei casi si scopre sia una sciocchezza. Un libro da leggere, ma al contempo e soprattutto un albo illustrato da ammirare.                                                                                                          

Maurice Sendak, Nel paese dei mostri selvaggi, Babalibri

Un altro capolavoro internazionale. Maurice Sendak è mondialmente riconosciuto nell’ambiente degli albi illustrati e non solo. Mi limito a segnalare questo libro (che non a caso è stato editato anche da Adelphi) e a far notare, tra le altre cose, il delicato surrealismo che lo attraverso, il tema del sogno e dell’inconscio, e la bellezza della fantasia.

Nicoletta Costa, Autunno con la nuvola Olga, Emme edizioni

Chiudo questo elenco con una eccellenza tutta italiana. Nicoletta Costa è conosciuta dagli adulti, e ancora di più amata dai bambini. Per le sue storie facili e chiare, semplici e immediate, caratterizzate da un disegno molto netto, dai contorni marcati e dalle forme piene, insomma, grazie a un linguaggio artistico appetibilissimo dai più piccoli e da storie molto comprensibili Costa è apprezzata, anzi apprezzatissima. E la nuvola Olga orami una icona dell’illustrazione dell’infanzia di casa nostra.

DP