UN VINO DI QUALITÀ PER TUTTI I GIORNI E TUTTE LE ORE: PIETRA DEL GALLO DI VIGNETI MASSA

È mezzogiorno di un giorno feriale qualsiasi, a pranzo la scelta vira su pasta di grano duro al ragù e casoncelli di Barbariga al burro fuso (“scelta” per dire, è chiaro che mangerò tutt’e due). Voglio bere bene senza strafare, ho voglia di un bel rosso ma non troppo importante; non troppo evoluto, complesso, ma di beva seppure al contempo incisivo (per capire: niente schiava, groppello, marzemino o giù di lì). Sono un tipo difficile ma mi piace vivere bene e tutte le volte che posso, quindi anche il vino a mezzogiorno deve soddisfarmi, facendomi vivere serenamente la restante giornata. Ho poco tempo per pensare perché i casoncelli son già serviti; devo sbrigarmi e dunque vado sul sicuro: il nome è Walter Massa, il vino Pietra del Gallo.

Conobbi personalmente Massa (e dicendo Massa intendo lui, nipoti, sorella, mamma) nel febbraio del 2020, lì nella sua casa e cantina a Monleale, sui colli tortonesi: una visita entusiasmante, dal sapore quasi metafisico, che ancora ricordo con un sorriso nostalgico. Pietra del Gallo invece lo conobbi poco dopo, già formato solo nel ristorante pedemontano nei pressi della cantina, su consiglio dello stesso Walter.

Quello che bevo oggi è un 2018, tappo a vite (si può trovare anche con tappo a corona o tappo tradizionale): ancora straordinariamente succoso, “vinoso”, scorrevolissimo; tannino accennato e accompagnato da carbonica un po’ rude ma non fastidiosa, anzi. Pietra del Gallo è un rosso da uve rosse piemontesi non dichiarate in etichetta ma prevalentemente freisa, un vitigno che si sta riscoprendo recentemente per le sue capacità di invecchiamento, ma che tradizionalmente si vinificava “vivace”, ovvero frizzante.   Un’effervescenza grintosa, perfetta per accompagnare i ritmi quotidiani, godendosela il più possibile.

DP