UN LIBRO DIVERTENTE PER TUTTE LE ETÀ. “IL TRATTAMENTO RIDARELLI” È UN CAPOLAVORO DI IRONIA, INVENZIONE E STILE

Il Trattamento Ridarelli di Roddy Doyle (Salani, Milano, 2001, pp. 112) è un libro avvincente e originalissimo, che seduce il lettore sia per la sua trama strampalata, sia per i toni umoristici con i quali la vicenda si svolge, capitolo dopo capitolo.

La storia ruota attorno al protagonista, il signor Mack, un impiegato di una fabbrica molto particolare: in questo edificio infatti si producono 365 tipi di biscotti, un tipo diverso per ogni giorno dell’anno; il compito del signor Mack è quello di assaggiarli per verificarne la qualità.  Il suo giorno di lavoro preferito è quando deve assaggiare i biscotti con la marmellata di fichi (“intelligenti e bravi” a sua detta perché non hanno bisogno del cioccolato per essere buoni), mentre quello più brutto è quando deve provare i Cracker, secondo lui noiosi e monotoni.

Il signor Mack (Brian Ajhar)
Il signor Mack (Brian Ajhar)

Proprio in una giornata di quelle, i suoi due figli Jimmy e Robbie rompono, per la settima volta in sette giorni, la finestra della cucina. Il sig. Mack, già spossato e innervosito da tutti i Cracker mangiati, a questo incidente si inalbera del tutto, e caccia i due bambini in camera da letto.

Lo spiacevole evento, però, non passa inosservato: delle creature in grado di mimetizzarsi molto bene sono nascoste all’interno della casa e osservano come i due bimbi vengono trattati dal padre. Queste strane creature sono chiamate Ridarelli, esseri non definiti, sconosciuti e misteriosi, si dice piccoli e pelosi, anche se in pochissimi sono stati in grado di vederli. Esistono da sempre, e il loro compito è quello di assicurarsi che gli adulti trattino bene i bambini.

Al contrario, se queste piccole creature scoprono che i bimbi sono stati vittima di punizioni ingiuste da parte genitori, maestri, dottori o bottegai, scatta immediatamente per questi il cosiddetto Trattamento Ridarelli, un metodo temibile quanto terrificante: far calpestare all’adulto una grande, enorme e grossissima cacca di cane.

Il cane Rover (Brian Ajhar)
Il cane Rover (Brian Ajhar)

Il signor Mack, dopo aver spedito i bambini in camera da letto, è stato segnalato e deve essere punito per il Trattamento. Come se la caverà?

La vicenda, che si svolge in 36 bizzarrissimi capitoli e raggiunge il suo culmine in un malinteso, è ricca di colpi di scena, di soprese e non lascia scampo alla noia. Nemmeno nel finale, che si propone come una serie di morali come nelle fiabe.

Insomma, lo si poteva intuire dal titolo che la storia ideata dallo scrittore irlandese, classe 1958 e molto noto nell’ambiente della letteratura adolescenziale (di lui parla bene per esempio la scrittrice di Harry Potter, J. K. Rowling, che lo definisce “un genio assoluto!”) fosse una storia divertentissima. Il termine “Ridarelli”, infatti, deriva da “Gligger”, ossia “risatina” (dal verbo To Giggle, ridacchiare) del titolo originale inglese.

 

La copertina dell'edizione Salani
La copertina dell’edizione Salani

Il linguaggio dello scrittore è pulito, essenziale e scorrevole; grazie a un’alternanza marcata di immagini molto sgradite (la cacca, la punizione) e molto piacevoli (i biscotti, il perdono), Roddy Doyle ottiene come risultato una trama continuativa e vivace. Lo scrittore, inoltre, assumendo la parte di un narratore anonimo esterno, dialoga direttamente con il lettore; a lui si rivolge in modo confidenziale, creando complicità e gioco (che le illustrazioni graffianti di Brian Ajhar enfatizzano).

Il tocco di genialità dello scrittore è rappresentato dallo sfasamento di tempo creato per narrare le due vicende parallele, quella del signor Mack (accompagnato da un insolito gabbiano a cui non piace il pesce) e quella dei personaggi secondari, ossia i figli Jimmy e Robbie, la figlia Kayla, la moglie Billie Jean e il cane Rover. I Ridarelli fanno da collegamento tra le due vicende. Queste due pare che si svolgano in due universi diversi, tanta è la diversità di tempo e spazio: la storia del signor Mack avviene in pochi secondi e in pochi  metri; mentre quell’altra non si capisce se in settimane, mesi, anni… e per di più avviene attorno al mondo!

In conclusione, il libro di Roddy Doyle è un testo che mette allegria e, grazie alla genialità della vicenda  e alla singolare ironia dell’autore, diverte il lettore invogliandolo a leggere una pagina dopo l’altra.

Brucco Maissazio