MISTICO FIOR DI CILIEGIO

“Poi non c’è più nulla – silenzio e notte. Ma il suono che ancora vibra nel silenzio, quel suono svanito che soltanto l’anima ancora ascolta, ed era la fine della tristezza, ora non lo è più, muta di significato, è quasi un lume nella notte”. Piacciono le metafore musicali a Marco Spagnolli, al contempo enologo e proprietario della piccola azienda di Isera – una nicchia, un barlume nella lunga Vallagarina – e piacciono anche a me, quindi riporto le parole di Thomas Mann (dal Doctor Faustus). Ho bevuto tutta la bottiglia, con calma, misticamente, godendomela; e ora non c’è più nulla (silenzio e notte). Ma si protrae ancora e ancora il suo aroma, quintessenza consacrata di un rosso eccelso. Il suo “suono” mi vibra ancora, infatti, e la mia anima ancora ne percepisce i sentori.

Fior di Ciliegio è un rosso di grande struttura, cupo e profondo , dalla trama misteriosa e impenetrabile. Un rosso intenso di diaspro che sfuma in cromie via via più granate. Sfrutta il metodo del parziale appassimento (assemblaggio al 50%) e della rifermentazione. L’unica varietà è il cabernet sauvignon, prediletto dall’azienda. Il tutto matura in botte media (rovere americano) per circa 36 mesi e oltre. Io sto bevendo un 2016, e appena aperto e leggermente, delicatamente ruotato nel bicchiere pare di avere a che fare con confettura di marasche e piano piano evolve in note come di amarene sotto spirito, fino complessità tostate come tabacco e cacao. Berlo è una carezza al palato, un balsamo all’anima, una armonia musicale soavissima – appunto – per la mente.

Il riferimento al ciliegio, mi ha confessato Spagnolli, è da cercarsi alla cultura zen giapponese, da cui lui è ammirato. Conosco una poesia haiku (le celebri composizioni “minimali”, “ermetiche” eppure estremamente semplici) che suona più o meno così:

Se manca il sake,
velata
è la bellezza dei ciliegi in fiore.

Il riferimento, ovviamente, è all’abitudine dei giapponesi di andare a ammirare in gruppo i ciliegi nei parchi, e questo bevendo e mangiando. Che non ci manchi mai il vino a noi, per ammirare la bellezza di questi, Fior di Ciliegio.

DP